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5 Tool SEO gratuiti per capire l’intento di ricerca dei tuoi clienti e migliorare le tue keyword

Se possiedi un eCommerce, o stai pensando di aprirne uno, non puoi esimerti dal conoscere il concetto di SEO: dall’inglese Search Engine Optimisation (ottimizzazione per i motori di ricerca), la SEO è forse la disciplina più tecnica dell’online marketing. Noi di eShoppingAdvisor ti abbiamo già parlato di SEO, oltre a raccontarti come le recensioni siano fondamentali per questo.

Fare SEO significa adottare accorgimenti per far sì che i motori di ricerca (come Google) trovino facilmente il nostro sito web: ottenere visibilità sui motori di ricerca significa ottenere visibilità del pubblico interessato alla tua attività e ai tuoi prodotti. In altre parole, fare SEO significa far sì che il tuo sito web si posizioni “bene” tra i risultati di ricerca: se vendi prodotti tipici siciliani, è essenziale che un utente, ricercando “prodotti tipici siciliani” su Google, possa trovarti facilmente.

Ottenere visibilità sui motori di ricerca, seppur essenziale, non è facile; il ranking di ogni sito web dipende da un algoritmo. Se hai un sito web veloce e facilmente navigabile, l’algoritmo ti premierà; se non lo aggiorni puntualmente, verrai penalizzato.

Ad oggi, è impossibile conoscere tutti i fattori che influenzano un motore di ricerca, ma puoi influire sulla tua visibilità. Come? Lavorando appunto sulla SEO. Affronteremo questo tema importante in questo e in altri articoli, cercando di soddisfare progressivamente le aspettative di una platea che va da chi “ignora il problema”, a chi già si avvale di consulenti o agenzie ma vorrebbe capirne di più.

 

Come puoi lavorare sulla SEO anche se è la prima volta che ne senti parlare.

Sulla Search Engine Optimisation si scrivono ogni anno centinaia di manuali, per cui puoi immaginare quanto l’argomento sia complesso. Anche perché le logiche degli algoritmi che sottendono ai motori di ricerca si conoscono solo parzialmente: in base a linee guida generali, buone pratiche, raccomandazioni, esperienze pregresse. Nonostante ciò, devi iniziare a lavorare sulla SEO oggi stesso, anche se è la prima volta che ne senti parlare: per farlo, tieni a mente due semplice regole, rispondi alle domande dei Clienti e migliora la loro esperienza sul sito web.

Mettiti nei panni di un tuo potenziale Cliente, ed immagina il percorso che lo condurrà sul tuo sito web: nel momento in cui avvertirà un bisogno, ancor prima di ricercare un prodotto, si rivolgerà a Google. Se si sente stressato, non cercherà su Google un integratore, quanto piuttosto “rimedi allo stress quotidiano”: se vendi integratori chiediti se il tuo sito web risponda alla domanda “rimedi allo stress quotidiano” e impegnati nel farlo meglio.

Questa, prima di qualsiasi strumento di ricerca, gratuito o pagamento che sia, resta il migliore approccio che tu possa avere: in quanto troppe volte i siti dimenticano che i contenuti di un sito non sono né schede tecniche né ciò che pensa l’azienda di sé. Il concetto chiave per posizionarsi sul mercato e sui motori è un ribaltamento di prospettiva: rispetto a ogni prodotto, quali sono i clienti-tipo (buyer personas) di quel prodotto? Quali ricerche fanno sui motori di ricerca per soddisfare il loro bisogno? Quali sono le caratteristiche più apprezzate o richieste da mettere in evidenza? C’è una correlazione tra la posizione geografica dell’utente e le ricerche?

In generale, scorri tra le pagine del tuo sito web, mettendo in luce possibili frizioni per gli utenti online: evita muri di testo, scrivi frasi semplici e chiare, utilizza colori che rendano l’esperienza piacevole e non stancante. Non si tratta di soluzioni incredibili a problemi complessi, ma piccoli accorgimenti che miglioreranno la SEO del tuo sito web.

Una volta condotti questi semplici passi, puoi migliorare la SEO grazie agli strumenti disponibili online. Nel prossimo paragrafo, cinque tool per migliorare la SEO del tuo sito web senza spendere un centesimo.

 

Gli intenti di ricerca non sono tutti uguali, e non hanno lo stesso valore

In base alla ricerca inserita nel motore (query) i risultati possono essere diversi in base all’intento e alla specificità della richiesta. Da anni si suddividono i tipi di query in tre gruppi:

  • Informative: ci si informa su cos’è, o come si fa una cosa, o cosa significa un termine. Es. “Come fare la pasta alla carbonara”
  • Di navigazione: si ricerca un sito preciso che possa corrispondere al bisogno.  Es. “Sito di ricette italiane”
  • Transazionali: si cerca un sito dove acquisire un bene o un servizio specifico. Es. “Dove mangiare pasta carbonara a Milano”

A quali intenti di ricerca dovrà rispondere il tuo sito e-commerce? A tutti, ovviamente! MA nel modo giusto e nei punti giusti. Il tuo sito dovrà rispondere dall’intento di ricerca più generico fino a quello, posizionato nella scheda prodotto, che ti permette di vendere, magari tramite un’offerta. Su questo torneremo in futuro, ma prima soffermiamoci su un aspetto che ci permette di introdurre gli strumenti di cui parliamo nel titolo.

Spesso si tende a riempire il sito di pagine che intercettino tutte keyword simili e in ogni pagina a usare la stessa parola chiave molte volte. Questa pratica in realtà comporta svantaggi:
1. più pagine del sito competono internamente per una parola chiave (la cosiddetta “cannibalizzazione”);
2. il “keyword stuffing” ovvero riempire i paragrafi di una pagina con la stessa parola chiave è, di fatto, autolesionista.

E’ opportuno invece creare – rispetto a un intento di ricerca – una strategia, sia all’interno della pagina, sia nel sito su più pagine, che sfrutti il concetto di LSI (Latent Semantic Indexing).
I motori di ricerca tendono a valutare meglio la pagina non solo se contiene sinonimi della parola chiave principale ma tocca più argomenti attinenti.
Dimostrando all’utente (e al motore) chiarezza, competenza e completezza, si acquisisce autorità e rilevanza rispetto al tema. Se poi altri siti che parlano dell’argomento in modo continuativo e coerente, oppure testate con un pubblico esteso di lettori, linkassero la pagina portando traffico in entrata… bingo!

 

Strumenti gratuiti per individuare e migliorare le keyword per il tuo eCommerce

Se hai già fatto qualche ricerca sul web a proposito di strumenti e software per aiutarti nel posizionamento, avrai già sentito parlare di strumenti avanzati quali Semrush, Ahrefs, SEOZoom, solo per citare alcune tra le più note piattaforme a pagamento. Sono strumenti che ti permettono anzitutto di tenere traccia delle keyword, del tuo posizionamento e di confrontarlo con quello dei competitor, di controllare quali siti ti stanno linkando e portando traffico (backlink). Offrono non solo servizi di monitoraggio ma anche informazioni tecniche indispensabili per chi si occupa in modo professionale di SEO.

Di seguito analizziamo invece 5 strumenti che sono gratuiti e, di fatto, più o meno indispensabili.

 

1. Google: scopri l’intento di ricerca dei tuoi utenti e le ricerche correlate

Ogni volta che utilizzi la barra di ricerca di Google, il sistema di proporrà di completare la frase con alcuni suggerimenti. Ad esempio, se digito “come” su Google, tra i suggerimenti appaiono “come prenotare il vaccino” e “come si calcola la percentuale”.

Questo accade perché l’algoritmo di Google mira a facilitare il nostro percorso di ricerca online: per lo stesso motivo, ad ogni ricerca riceviamo consigli sulle “ricerche correlate”, ovvero parole chiave utili al nostro “intento” di ricerca. Quando vuoi arricchire il tuo sito web di risposte alle domande più frequenti degli utenti, parti da Google: individua le parole chiave più ricercate da chi potrebbe essere interessato ai tuoi prodotti, e inseriscile nel sito web.
Concludiamo citando anche uno (dei tanti) strumenti che aggregano i dati proprio in base al suggester di Google: keyword.io.

auto suggester Google

2. AnswerThePublic: sbircia tra le domande più comuni

AnswerThePublic è uno strumento noto gratuito (con funzionalità Premium a pagamento) che segnala le domande più comuni rispetto a un argomento. Per ogni parola chiave e lingua del target di riferimento, riceverai alcune chiavi di ricerca basate sulle cinque “domande del giornalista”: che cosa, chi, dove, quando e perché.

Se possiedi un blog (per la SEO, ti consigliamo fortemente di impostarlo) potrai scrivere uno o più articoli per ciascuna domanda. Ti faccio un esempio dolcissimo, una ricerca incentrata sulla cioccolata, ipotizzando che il tuo eCommerce la venda: AnswerThePublic ci suggerisce alcune ricerche come “come fare cioccolata calda densa” o “quale cioccolato fondente scegliere”.

Se vendi prodotti dolciari, potresti scrivere alcuni articoli sul “modo per scegliere la cioccolata fondente più adatta ai propri gusti”: all’interno dell’articolo, avrai la possibilità di inserire uno o più link che rimandano ai tuoi prodotti. L’utente, giunto sul tuo articolo, troverà informazioni preziose e, se interessato, acquisterà cioccolata dal tuo eCommerce.

 

answerthepublic

3. Google Ads: pianifica una strategia di parole chiave

Google Ads è lo strumento di Google che permette di scambiare denaro per visibilità sul motore di ricerca: il risultato delle Google Ads sono tutti quegli “Annunci” che trovi tra i risultati ogni volta che compi una ricerca. La SEO e le Google Ads sono complementari, puoi lavorare nel breve termine alle Google Ads e, nel lungo, sulla SEO. Strategia a parte, l’elemento in comune delle attività è rappresentato da una pratica necessaria per entrambe, la ricerca delle parole chiave.

Google Ads mette a disposizione uno strumento essenziale per chiunque voglia fare SEO, ciò che veniva chiamato il Google Keyword Planner: ricerca una parola coerente con gli interessi del tuo target, e lo strumento ti dirà il volume di ricerca medio mensile.

 

4. Keywordtool e Twinword: suggerimenti diversificati

https://keywordtool.io e https://www.twinword.com sono altri due strumenti online che offrono parzialmente in modo gratuito, o in modo più esteso a pagamento, preziosi suggerimenti per individuare gli intenti di ricerca. Il primo tra l’altro permette di effettuare ricerche anche su Amazon o eBay. Il secondo, oltre a poter ricercare le parole più “trendy” (in alternativa al classico Google Trends) ha un sistema di filtri molto utile che permette di identificare meglio il tipo di intento o il “costo” della keyword: entrambi infatti integrano anche la stima del costo per click in caso volessi pianificare campagne ADS.

 

5. Ubersuggest (Neil Patel)

Qualche anno fa Ubersuggest era un sito per pochi geek e per esperti SEO. Il creatore, Neil Patel, oggi è considerato un top influencer e tra i primi digital marketer al mondo da Forbes. Complimenti a parte, purtroppo rispetto al passato le funzionalità free si sono ridotte (anche se il piano a pagamento di monitoraggio è molto economico rispetto ad altre soluzioni), ma resta uno strumento notevole per individuare le parole chiave (anche quelle usate dai competitor, che è una caratteristica dei software più completi).

 

In conclusione, abbiamo visto alcuni tool gratuiti per iniziare a capire quali sono gli intenti di ricerca per cui devi posizionare i contenuti del tuo sito, e come ottimizzarli in una strategia di diversificazione sia semantica sia di struttura. Approfondiremo in altri articoli quest’ultimo passaggio, quindi non smettere di seguirci!



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